Con quasi 25 milioni di abitanti, il Madagascar è il quinto paese più povero del mondo. Ma paradossalmente, la Grande Isola è tra i più ricchi in materia di risorse naturali.
Le origini della povertà in Madagascar
Questo impoverimento ha diverse origini. Occorre innanzitutto sottolineare che l'integralità delle nostre risorse naturali è sfruttata da imprese straniere che, nella maggior parte dei casi, apportano poco all'economia nazionale, in seguito anche se le società straniere versano dei canoni allo Stato, questa somma di denaro viene sottratta da politici senza scrupoli che lasciano la popolazione nella mancanza di cibo, nella carenza di cure e di posti di lavoro.
A questi numerosi dirottamenti e corruzioni si aggiungono guerre etniche e religiose che conducono nella maggior parte dei casi a una instabilità politica. Infine, si notano condizioni climatiche piuttosto dure che non sono favorevoli ai paesi, dato che il 90% dei Malagasi vive dell'Agricoltura. I raccolti sono minacciati ogni anno da inondazioni, siccità o cicloni.
Come eliminare la povertà in questo paese?
Lo Stato malgascio deve saper sfruttare le proprie risorse naturali e pensare a nazionalizzare alcune società straniere. Deve anche cessare ogni cooperazione non proficua con istituzioni straniere che cercano solo di rubare le ricchezze del nostro paese. Per far uscire il Madagascar dalla povertà, anche l'enfasi posta sull'economia locale deve essere un punto focale.
<p>Per superare la povertà, il Madagascar non ha bisogno di grandi ricercatori o economisti. In primo luogo, è vitale che i Malagasi si rendano conto che è giunto il momento di prescindere dalle divisioni interne. La fine delle guerre etniche e religiose è inevitabile, perché senza pace non ci sarà guerra di sviluppo. I Malagasi avranno poi l'obiettivo di scegliere un leader che serva il popolo e non servirsi.